Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato la lista delle aree destinate alle scorie nucleari: quelle del centro Italia si trovano vicino Roma.
Lo smaltimento delle scorie nucleari, si sa, necessita di strutture create appositamente per questo scopo. Esse devono essere del tutto isolate dal mondo esterno e progettate per non andare a inficiare la salute e la sopravvivenza di persone, animali e cose nell’ambiente circostante. A causa dell’alto tasso di pericolosità dei rifiuti nucleari, in molti sono preoccupati dalla presenza di eventuali depositi nei pressi dei propri luoghi di residenza.
Eppure lo smaltimento di questo tipo di rifiuti è necessario: è meglio stoccarli in luoghi sicuri e progettati appositamente per non disperderli nell’ambiente piuttosto che continuare a spostarli da un luogo all’altro senza una destinazione ben precisa. Inoltre bisogna considerare che le aree già adibite a questo scopo stanno arrivando a saturazione, mentre altre stanno per concludere il loro ciclo di vita di circa 50 anni.
Per questa ragione, dopo lunghe consultazioni a cui hanno partecipato numerosi enti di sicurezza nazionali, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MaSe) ha condiviso la lista delle aree ove sorgeranno le strutture per lo smaltimento delle scorie nucleari.
In particolare nel documento, chiamato Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), vengono prese in considerazione 6 regioni (Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sicilia e Sardegna) e in particolare 9 province: Potenza, Matera, Taranto, Bari, Trapani, Oristano, Alessandria, Viterbo e il sud della Sardegna.
Agli occhi dei Romani ce n’è sicuramente una che balza all’occhio: Viterbo, provincia laziale che si trova a circa 100 chilometri dalla Capitale. Qui troviamo numerose attrattive, ad esempio il parco esoterico di Bomarzo o il quartiere medievale più grande d’Europa. Ma vi è anche previsto il posizionamento di numerosi punti di smaltimento. Nello specifico si parla di ben 21 aree, sparse nel territorio compreso nella provincia di Viterbo. Il nuovo Deposito Nazionale suddividerà i rifiuti in base al loro tasso di radioattività.
In alcuni casi verranno predisposti depositi biologici integrati con il territorio, ad esempio tramite il ricorso a colline naturali ricoperte con materiali impermeabili. Le scorie nucleari non sono soltanto quelle che derivano dalla produzione di armi o dalle centrali nucleari, che in Italia non esistono. Ma anche quelli provenienti dalla ricerca medica e industriale o dallo smantellamento di impianti che non sono più in funzione.
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