Uno studio indaga sulla correlazione tra fasce di età e raggiungimento della felicità: c’è un tempo preciso per essere felici?
Esiste una correlazione tra felicità e fascia di età? Ci sono fasce di età più felici di altre? In realtà, si tratta di un fattore estremamente personale, che coinvolge una serie infinita di fattori, come la realizzazione personale, la qualità della vita, lo stato di salute, le persone che si hanno accanto, il guadagno, e molto altro ancora, tuttavia, uno studio ha indagato su questo rapporto così particolare.
I ricercatori dell’Università tedesca di Colonia sono riusciti a stabilire una media su quando la felicità, o un sentimento estremamente vicino a questa, raggiunge il proprio picco nell’arco della vita. Come sono riusciti gli studiosi a stabilire tutto ciò? Prendendo in esame oltre 460 mila partecipanti, di varie fasce di età, e appartenenti a oltre 30 paesi nel mondo.
I risultati dello studio per il raggiungimento della felicità: questa coincide con una particolare fascia di età
I parametri principali che sono stati considerati dai ricercatori sono ovviamente gli effetti positivi e quelli negativi, la soddisfazione generale della vita, i raggiungimenti conquistati. I risultati, poi, sono stati pubblicati sulla rivista PsycNet. È curioso notare l’oscillazione dello spettro di felicità nelle varie fasi della vita, un’oscillazione tipica di ogni cultura e di ogni popolo, quindi tipicamente umana.
Se tra i 9 e i 16 anni, la soddisfazione generale diminuisce, comportando tanto stress e tristezza, questa si risolleva in età adulta, per poi diminuire ancora superati i 70 anni. Come affermano gli studiosi, i cambiamenti degli stati emotivi positivi e negativi incidono maggiormente rispetto alla soddisfazione generale della vita.
Il calo della soddisfazione della vita incomincia a 9 anni e raggiunge il picco a 16 anni. Si tratta, infatti, di una periodo molto particolare per l’essere umano, poiché coincide con forti cambiamenti fisici e sociali. In questa fascia di età, si passa dalla pubertà alla piena adolescenza, e ciò incide sull’aspetto psicologico di una persona.
Oscillazione dello spettro della felicità in un individuo
La soddisfazione ritorna ad aumentare dai 17 anni fino alla prima età adulta, ossia fino ai 24 anni. Dai 24 anni in poi si hanno maggiori periodi di oscillazione, determinati dal raggiungimento degli obiettivi prefissati, come la laurea, il lavoro, le nuove amicizie, il desiderio di trovare il partner ideale, nonché il secondo importante cambiamenti fisico, cioè il passaggio definitivo dalla giovinezza all’età adulta.
Nelle persone anziane, dopo i 65 anni, tutti i parametri positivi tendono a diminuire, e la felicità ha un brusco calo. Ciò è dovuto ai cambiamenti fisici, ci si vede anziani, la salute peggiora, i contatti sociali diminuiscono, e si assiste al calo delle prestazioni fisiche. Inoltre, a incidere fortemente è la morte di tanti amici e conoscenti, che infligge un brutto colpo psicologico nella persona.
La fascia di età generalmente più felice
Secondo gli esperti, la fascia di età in cui si sarebbe maggiormente felici è quella compresa tra i 40 e i 60 anni, perché è il periodo in cui si bilanciano meglio gli aspetti negativi e quelli positivi della vita. Ad esempio, il calo di giovinezza, con tutte le conseguenze che comporta a livello fisico e salutare, rappresenta un aspetto negativo, ma viene bilanciato da una maggiore stabilità a livello lavorativo ed economico, e ciò è un dato positivo.
Inoltre, in questa fascia di età si è più stabili sentimentalmente, poiché la “foga giovanile” è stata stemperata, inoltre si hanno amici stretti, che si spera si porteranno avanti negli anni, fino alla vecchiaia. Insomma, tra i 40 e i 6o anni la vita appare più equilibrata. Tuttavia, come sottolineano tanti psicologici, questa ricerca sulla felicità pone comunque dei limiti, perché ci sono tanti fattori da considerare, fattori personali.