Roma misteriosa e particolarmente affascinante, non è un connubio facile da digerire sopratutto per chi la vede come storia ed eterna. Al contrario di quanto si pensi, questa città esprime il meglio di sè attraverso leggende e misteri che sono racchiusi in vari luoghi.
Abbiamo fatto una piccola selezione dei luoghi della Roma misteriosa da conoscere. Li scopriamo insieme?
Ci sono tantissimi lati diversi e la Roma misteriosa è uno di quelli da scoprire e vivere. Abbiamo conosciuto i quartieri della street art romana, mentre in questo articolo andiamo alla scoperta di un lato misterioso, esoterico con luoghi da vivere e vedere almeno una volta nella vita.
La Galleria antica, in realtà, si trova a 20Km dalla Capitale romana ed è un luogo di interesse soprattutto per chi ama i luoghi particolari legati ad una storia antica. Questa era un città fortificata etrusca, nata su uno sperone a strapiompo sul fiume Arrone.
Oggi si possono vedere solo ruderi abbandonati e un mistero mai risolto, tra leggenda e storia antica. Secondo ciò che si tramanda da generazioni, dal XVIII secolo la città ha iniziato a svuotarsi dopo una serie di morti ancora oggi inspiegabili. Si ipotizza una epidemia da malaria o comunque una malattia che ha devastato interamente la città. Dopo un secolo, gli abitanti rimasti sono scappati da un giorno all’altro lasciando addirittura i loro beni di prima necessità e cadaveri sui carretti che non sono mai stati portati fuori città per il seppellimento. Da quel momento, mai nessuno ha più voluto prendere casa o residenza in questo luogo.
Un’altra leggenda, racconta di un fantasma chiamato “Senz’affanni” morto 300 anni e che torna sempre ogni anno in sella ad un cavallo bianco per dedicare una serenata alla sua amata. Sono tantissime le persone che affermano di aver sentito di il rumore degli zoccoli durante l’inverno, accompagnati da lamenti e canti.
Angoscia e mistero, sembra infatti che la scultura che si trova i Musei Capitolini possa suscitare emozioni contrastanti. La storia racconta che durante il medioevo, davanti a questa scultura, sono state pronunciate sentenze di morte eseguite poi sul Monte Caprino.
Non solo, sempre davanti alla statua venivano esposti personaggi colpevoli di vari reati condannati alla gogna pubblica. Un leone che sembra un cavallo testimone di una storia antica e difficile da raccontare.
All’Ospedale SS. Spirito alla sinistra dell’ingresso del porticato esterno si nasconde una grata con una bussola girevole, di forma a cilindro. E perchè è così angosciante? Bisogna fare un passo indietro nel medioevo per capire bene cosa sia accaduto. Dentro quella grata e ruota venivano messi tutti i neonati non desiderati, illegittimi e quelli che non si potevano mantenere. I figli di nessuno venivano dati a persone che avrebbero pensato a loro: piangevano e si lamentavano, sino a quando qualcuno non girava la ruota da qualcuno all’intero della struttura.
È stato inaugurato dal 2000 e il suo obiettivo primario è far conoscere la storia dell’Hospitale de’ poveri forestieri e pazzi dell’Alma Città di Roma conosciuto oggi con il nome di Ospedale Santa Maria della Pietà.
All’interno del museo è possibile visitare le sette aree principali del manicomio attraversando tutti i suoi 500 lunghi anni di attività. Non solo, si possono anche scoprire le varie metodologie adottate verso i pazienti.
L’esperienza è molto forte, così come l’impatto: appena si entra si viene accolti dagli sguardi dei malati che sono stati immortalati e posizionati su un pannello. Poi si scorge il percorso di visita attraverso un pannello trasparente, così da raffigurare il disagio mentale e la vita che si faceva dentro questa clinica.
Tra i luoghi più interessanti, la Camera di Ames è stata progettata al fine di poter entrare nelle menti dei pazienti e avere “le medesime loro percezioni”.
A pochi passi da Piazza del Popolo si trova un negozio nascosto e singolare, sotto ogni punto di vista. La vetrina offre una visione particolare sulle teste rotte di bambole che sono state impilate l’una sull’altra. Non solo, perchè ci sono anche frammenti di gambe e di braccia con occhi di vetro che guardano i passanti. Per chi se lo stesse chiedendo, questo è un laboratorio di riparazione che porta avanti la sua attività da più di 60 anni.
Sul Lungotevere Prati c’è la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, esempio unico del periodo gotico di Roma. Padre Jouët è colui che ha raccolto la maggior parte dei cimeli che sono stati conservati al meglio. Il museo è nato alla fine di un periodo devastante: alla fine dell’800 è scoppiato un incendio terribile e, una volta estinto, si racconta che dietro l’altare sia rimasto impresso un volto ricondotto ad un’anima del Purgatorio.
Da quel momento, Padre Jouët ha deciso di mettere insieme testimonianze e cimeli per mettere in contatto il mondo dei vivi con il mondo dei morti. Un esempio? Una fotografia di una camicia con le impronte di una mamma defunta lasciate al figlio.
Questo luogo particolare si trova vicino all’Arco Farnese ed è una targa a dare il benvenuto a tutti gli ospiti: “Hodie mihi, cras tibi“ (Oggi a me, domani a te).
Una volta varcato l’ingresso, si possono notare tantissimi simboli di morte e una cripta sottostante che ha dato ospitalità a circa 8mila corpi. Inutile dire che le ossa dei vari defunti siano in ogni posto. Un’altra particolarità è legata ai teschi che riportano una incisione dove si ricorda il nome del morto, la data, motivo del decesso e luogo di ritrovamento.
Si trova nel Pio Istituto di Santo Spirito ed è stato istitutito dopo la Prima Guerra Mondiale, per accogliere tutto il materiale medico raccolto per l’esposizione Universale del 1911. In Italia, ad oggi, non c’è un luogo dove si possano trovare dei cimeli sanitari di questa entità. Cosa si trova? Da pezzi anatomici a teste mummificate, sino ad arti affetti da varie patologie o feti deformati e tutto conservato secondo le tecniche di conservazione più evolute.
È un museo negozio che si trova in Via dei Gracchi, chiamato Profondo Rosso – uno dei film più famosi del regista e proprietario di questo locale. L’accesso è permesso grazie alla rosa scarlatta e si possono vedere giocattoli, maschere, pupazzi e tutto ciò che riconduce all’horror, quello vero e da urlo.
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