Ancora da rintracciare i sospettati che erano a bordo della vettura da cui sono stati esplosi i colpi di pistola che hanno ucciso un 14enne a Roma nella notte tra venerdì e sabato.
Sono in corso le indagini per individuare chi si trovava a bordo dell’auto da cui sono partiti i colpi d’arma da fuoco che hanno raggiunto e ucciso un ragazzo di 14 anni nella notte tra venerdì e sabato a Roma, nel parcheggio della metropolitana C di Pantano.
Da quanto emerso al momento, attraverso le testimonianze raccolte dagli investigatori e dai filmati delle telecamere passati al setaccio, sarebbero tre le persone al momento ricercate. Diversi i colpi esplosi forse a scopo intimidatorio.
Roma, 14enne ucciso a colpi di pistola: la ricostruzione degli inquirenti
Nella notte tra venerdì 12 e sabato 13 gennaio, un ragazzo di 14 anni, Alexandru Ivan, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava nel parcheggio della metro C di Pantano a Roma.
Secondo quanto ricostruito al momento, come riportano varie fonti locali e la redazione di Fanpage, tutto sarebbe iniziato in tarda serata quando sarebbe scoppiata una rissa davanti ad un locale, nei pressi dell’abitazione del 14enne, tra il compagno della madre di quest’ultimo ed alcuni membri di una banda rivale. Forse per un chiarimento, le persone coinvolte si erano date appuntamento, circa due ore dopo, nel parcheggio.
Qui, era arrivato anche il 14enne, ma poco dopo è sopraggiunta una vettura da cui sono stati esplosi almeno sei colpi di pistola, due dei quali hanno raggiunto Alexandru che è crollato al suolo, ferito all’addome e ad una gamba. Immediato l’arrivo dell’equipe medica del 118 a cui non è rimasto altro che constatare il decesso dell’adolescente.
Spari a scopo intimidatorio
I carabinieri di Frascati hanno eseguito i rilievi sul posto e dato il via alle indagini per ricostruire la dinamica dell’omicidio e risalire all’identità delle persone a bordo dell’auto. Sono stati, dunque, sentiti i testimoni ed esaminati i filmati delle telecamere di sorveglianza. Da quanto emerso, si tratterebbe di tre soggetti appartenenti ad una famiglia sinti che sarebbe legata al narcotraffico, ancora non rintracciati.
Inoltre, sempre secondo quanto riferisce Fanpage, pare che gli spari siano stati esplosi a scopo intimidatorio forse per spaventare chi si trovava nel parcheggio.