Il piatto tipico reatino perso nella storia: i pizzicotti alla reatina. Un piatto semplice, povero e di grande valore storico e sociale del territorio.
Lo spreco alimentare è un problema che ci affligge tutti. Consumiamo e compriamo più di quanto abbiamo bisogno, andando ad accumulare alimenti che non consumiamo e finiscono per essere gettati. Oggi si parla molto di questo tema e si discute di quanto sia importante non sprecare e saper gestire la propria spesa, ma questa non è una cultura nuova. Piatti poveri, ricchi di ingredienti semplici, sono parte di una cultura molto antica, frutto della voglia di non sprecare risorse e denaro.
Ci siamo fatti sopraffare dal consumo incontrollato che questo sistema economico ha costruito, perdendo dei valori che partono da molto lontano e ci parlano di parsimonia, ingegnosità e comprensione. Valore non solo di denaro ma anche di risorse, ed in questo i pizzicotti alla reatina ne sono un esempio. Cucina frugale, povera e di fatta di tradizioni regionali, originaria della Valle Santa di Rieti, denominata così dal passaggio di San Francesco, nelle pianure della provincia di Rieti. Frugale e povera sono le parole chiave di questa ricetta e, soprattutto, della lotto allo spreco.
Non bisogna, quindi andare verso i grandi produttori che, oggi, forse in un atto anche di green washing, cercano di richiamare l’attenzione sullo spreco. Basta, forse, anche sapersi guardare indietro e coltivare una cultura che, già nelle sue origini, non concepiva lo spreco. I pizzicotti alla reatina sono questo, chiamati così per il modo “semplice” con cui vengono fatti. Un tipo di pasta che viene recuperato pizzicando l’impasto e gettando nell’acqua bollente quanto recuperato. Vediamo insieme la ricetta ed il procedimento.
Mettiamo subito le mani avanti, non parliamo di elaborazioni new age, ma di ricette semplici, alla portata di tutti e per tutti. La prima cosa che bisogna fare è l’impasto dei nostri pizzicotti. Immaginando di ragionare per porzioni da 500 g, ci serviranno, appunto, 500 g di farina di grano tenero, 3 cucchiaio di olio di oliva ed un pizzico di sale. Attenzione, non è prevista lievitazione, ma se avete intenzione comunque di provare, si consigliano 3 g di lievito secco o 10 g di lievito fresco, lasciando lievitare l’impasto per un’ora in un luogo tiepido.
Fatto ciò è il momento di lavorare sulla salsa. Partiamo con gli ingredienti: 500 g di pomodori pelati, 25 g di trito di sedano, carota, cipolla in parti uguali, se siete curiosi e volete provare anche aglio, olio extravergine d’oliva quanto basta, peperoncino, pecorino grattugiato, sale, pepe e un’ombra di prezzemolo.
Soffriggete in un paio di cucchiai d’olio sedano, carota e cipolla. Non appena il soffritto è pronto mettete i pelati insieme al poco d’acqua per recuperare tutti i pelati. Cuocere a fuoco basso salando ed aggiungendo il peperoncino. Il tempo di pende dalla consistenza e dal sapore che si preferisce, aggiungendo acqua calda se occorre.
Non appena bolle l’acqua buttate i pizzicotti, ma fate attenzione, non dovete prepararli prima. Infatti questo tipo di pasta deve essere pizzicata dall’impasto ungendosi le mani con olio, uno alla volta, non vi preoccupate per i tempo di cottura, esiste un detto nell’area reatina che rispondere ad ogni vostro dubbio: “il primo pizzicotto aspetta l’ultimo“. Non appena versato tutti i pizzicotti cuocete per 5 minuti e scolateli nel piatto insieme alla salsa precedentemente preparata.
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