Una storia agghiacciante che ha come protagonista una donna, l’ennesima, vittima di violenza da parte dell’ex compagno.
Solo pochi giorni fa abbiamo appreso della tragica morte della giovane Giulia Cecchettin, uccisa brutalmente dal suo fidanzato, Filippo Turetta, entrambi poco più che ventenni. La fine della ragazza è stata l’ennesima sconfitta per la società, per l’Italia, brutalmente assassinata e poi gettata in un dirupo come un sacco dell’immondizia, oggi si chiede giustizia per questa donna, la vittima numero 105 in tutto il 2023.
Un omicidio efferato che ha come movente la gelosia, il controllo totale sull’altro, un gesto premeditato che si è consumato in pochi istanti, come se fosse la normalità. A margine di questa triste storia e a ridosso del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stato approvato all’unanimità in Senato, il ddl (che diventa legge) sulla violenza domestica, un atto dovuto per tutte le donne che negli anni sono state vittime di abusi fisici e psicologici.
Proprio mentre si cerca di chiarire ancora una volta il tragico epilogo di Giulia e si aspetta l’estradizione di Filippo, scappato e catturato in Germania, una nuova vicenda riempie le pagine di cronaca nera, un’altra donna vittima del suo carnefice.
Un uomo, fortemente indiziato, è stato fermato dal GIP della Procura di Roma per atti persecutori nei confronti della sua ex compagna. Allo stesso è stato fatto divieto assoluto di avvicinarsi alla donna (già vittima in passato di violenza), all’uomo è stato fornito un dispositivo elettronico che monitorerà i suoi spostamenti giorno e notte.
La vittima in questione è stata minacciata costantemente con messaggi minatori, email, chiamate, bigliettini affissi in ogni dove, ha visto la sua auto danneggiata più e più volte, tanto da farle indurre a cambiare stile di vita, rifugiandosi da parenti ed amici, pur di salvarsi dal suo potenziale aguzzino.
L’operazione che ha potuto incastrare lo stalker è “Codice Rosso”, dove gli investigatori in pochissimo tempo hanno potuto constatare la realtà dei fatti dopo la denuncia della donna alle autorità competenti.
La Polizia di Stato, che ha condotto le indagini, coadiuvatamene all’attività di informazione e prevenzione alla violenza sulle donne, ha messo in atto il progetto”…questo non è amore”, gli agenti, grazie all’ausilio di un camper, saranno presenti nelle principali piazze d’Italia per porgere la mano all’intera comunità e per fra capire che nella violenza non c’è mai del bene.
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