I medici lanciano l’allarme sulle patatine in busta, i pericoli di un loro eccessivo consumo sono molti: perché bisogna cercare di evitarle?
Proprio in questi giorni prenatalizi, i medici tornano a parlare di alimentazione sana e mettono tutti quanti in guardia dai pericoli delle patatine fritte, specie quelle commerciali, in busta. Si tratterebbe di un cibo da evitare. Non che questa sia una novità assoluta, ma i medici tornano a lanciare l’appello, rivolto a tutti i genitori, per evitare di far consumare ai propri figli troppe patatine in busta.
Le patatine in busta sono un alimento definito tossico e, come confermano numerosi accertamenti medici, si tratta di un cibo pericoloso. Lo si trova ovunque, lo si acquista sempre quando si organizzano apertivi e cenette insieme agli amici, oppure alle feste di compleanno per i più piccoli. Eppure, c’è da fare attenzione. Per quale motivo?
I pericoli che nascondono le patatine in busta: l’allarme dei medici per il periodo natalizio
Le patatine imbustate piacciono a tutti, c’è poco da fare, tra l’altro, ormai, le commercializzano in mille gusti diversi, proprio per soddisfare qualsiasi tipo di palato. Tuttavia, in qualunque modo le si presentino, fanno tutte male alla salute. Sono fritte e molto salate, proprio il mix ideale per compromettere la salute di una persona.
Sono fortemente sconsigliate per chi soffre di diabete o per chi ha il colesterolo alto, senza contare il contenuto di acrilammide, che ormai tutti conoscono, generato dalla cottura ad altissime temperature, ossia quella usata per i fritti. L’acrilammide è una sostanza tossica che viene generata da alcuni cibi quando vengono cotti ad alte temperature.
Tutti i prodotti fritti ne contengono una buona quantità, ma anche il caffè. A proposito di caffè, meglio prediligere la versione “Arabica”, perché contiene minori concentrazioni di asparagina, responsabile della produzione stessa di acrilammide. Altri prodotti contenenti questa sostanza tossica sono alcuni biscotti, i cracker e certi tipi di pane croccante.
Allarme acrilammide nelle patatine fritte
L’acrilammide è la sostanza che viene generata quando il cibo viene cotto a una temperatura di 120 gradi e oltre. La sostanza si forma principalmente negli alimenti amidacei. Meglio evitare, quindi, cibi troppo cotti, fritti e croccanti, e inoltre, questi andrebbero accompagnati da verdura e frutta, i cui antiossidanti contrastano con l’effetto tossico della sostanza.
Il glutine, unito all’acrilammide, fa delle patatine fritte il peggior nemico della nostra salute. Consumare tante patatine nel sacchetto comporta gravi problemi, come modifiche nel DNA, problemi al sistema nervoso e insorgenza di tumori. È importante tenere lontani i bambini da questi prodotti. Naturalmente, se le patatine si consumano ogni tanto e con moderazione, non succede nulla.
Come per ogni cosa, occorre evitare il consumo eccessivo, ed è bene stare attenti proprio durante le feste, quando le patatine sono sempre presenti in tavola. In caso di eccesso durante le festività, i medici consigliano di depurare l’organismo consumando cibi freschi, antinfiammatori e antiossidanti, come carote, tè verde, rucola, spinaci, avocado, miele, barbabietole, aglio e pompelmo.