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Nomi degli uragani, come vengono scelti e perché?

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I nomi degli uragani vengono scelti secondo un senso logico, come spiegano i professionisti del settore. È una curiosità che moltissime persone vorrebbero approfondire, tenendo conto del fatto che il nome scelto dia un senso alle caratteristiche primarie di questi cicloni.

A volte hanno nomi di persona, altre volte sono caratterizzati dalle lettere dell’alfabeto greco. Ma perché? Ecco come vengono scelti i nomi degli uragani.

Nomi degli uragani, come vengono scelti?

La storia che riguarda i nomi degli uragani è curiosa, ma per capirla bisogna fare un piccolo passo nel passato tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. In quel periodo tutti gli uragani delle Indie Occidentali, Florida e Venezuela prendevano il nome del santo del giorno della loro nascita.

Alcuni, i più forti e pericolosi, venivano chiamati con nomi particolari come quello del 1815 “Great September Gale” o quello del 1926 “Great Miami Hurricane”. Nel 1887 un meteorologo di nome Clement Lindley Wragge ha iniziato a chiamare gli uragani con i nomi di donna, specificando che non sarebbero state gentili e affabili come le ragazze da lui conosciute sulle Isole del Pacifico.

Questa particolarità ha portato alla scrittura di un romanzo bestseller intitolato “Storm”, dove gli uragani venivano chiamati con i nomi di donna incontrate durante la vita del protagonista. Gli esperti hanno trovato questa idea così divertente da iniziare a dare i nomi di donna a tutte le tempeste.

Secondo una tradizione marinara dell’epoca, una donna a bordo portava sfortuna e così anche nell’Oceano. Un metodo adottato a partire dal 1953 dal National Hurricane Center. Alla fine degli anni sessanta, un movimento femminile ha protestato in merito a questa usanza chiedendo di eliminare questa metodologia sessista.

Il successo di questa protesta viene firmato nel 1978, quando le tempeste hanno iniziato a chiamarsi con nomi maschili. La WMO – Organizzazione Meteorologica Mondiale – ogni anno prepara una lista con 21 nomi in ordine alfabetico che si ripetono ogni sei anni (il prossimo è previsto nel 2024).

La metodologia per i nomi degli uragani non comprende le lettere Q – U – X – Y – Z, per la difficoltà nel trovarne qualcuno con queste iniziali. Tra i nomi più rari e meno usati c’è Dorian, che non ha avuto molto successo così come Ike sostituito da Isaias.

Le sostituzioni dei nomi è un’altra delle prerogative degli esperti, che tendono a valutare se il nome possa o meno “offendere”.

I nomi dei cicloni seguono una logica particolare

Ma c’è un’altra curiosità sugli uragani e i loro nomi. Nel caso in cui in un anno ci dovessero essere più cicloni di quelli previsti, gli esperti usano l’alfabeto greco.

Una particolarità che è avvenuta nell’anno 2005, anche se con il cambiamento climatico di questi ultimi anni sarà molto meno raro. E se anche le lettere greche dovessero terminare, la tempesta prenderebbe il nome dell’anno in corso. Un evento che gli esperti sperano di non dover concretizzare.

I nomi di questi uragani non mancano di proposte e iniziative particolari, prediligendo qualcosa di ironico e tagliente che possa caratterizzare il fenomeno. Il fattore principale è cercare di prevederli e contrastarli, ma come si sa la forza della natura è imbattibile.

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