A dieci anni dall’incidente in montagna capitato al campione di Formula 1 Michael Schumacher, arrivano le parole di un’altro pilota.
Dieci anni fa la tragedia in montagna nella quale il campione di Formula 1 più titolato della storia, Michael Schumacher, finì in coma, per poi non riprendersi più. Da allora, il pilota sopravvive in stato vegetativo grazie ai macchinari. Nonostante le polemiche, nel corso degli anni, la sua famiglia ha mantenuto il massimo riserbo sulle sue condizioni di salute.
Proprio in occasione dell’anniversario di quel drammatico 29 dicembre 2013, quando Michael finì fuori pista mentre stava sciando, battendo violentemente la testa su una roccia, la moglie Corinna e i figli Mick e Gina Maria hanno ricevuto diversi messaggi di solidarietà e di affetto. Uno di questi, è stato il messaggio di un ex pilota di Formula 1, il tedesco Timo Glock, che ha corso nella massima categoria dal 2004 al 2012.
Soltanto gli amici più stretti della famiglia, nel corso del decennio, hanno avuto l’opportunità di fare visita a Michael. Tra i pochi ci sono stati Jean Todt, direttore della Scuderia Ferrari, che ha lavorato anni insieme a Schumacher. Come più volte dichiarato da Corinna e dall’avvocato della sua famiglia, le condizioni di salute dell’ex pilota sono strettamente riservate.
Poche ora fa, Timo Glock, che ha gareggiato in Formula 1 all’epoca di Schumacher, ha parlato del suo amico e rivale in pista. “Anche se siamo arrivati al decimo anno, ogni anno, in questo periodo, ci ricordiamo tutti della tragedia. Così è la vita, è difficile da accettare, lui resta una leggenda di questo sport, e sicuramente per la famiglia non è un momento facile”.
Glock ha rivelato di essere ancora in contatto con la famiglia Schumacher, in particolare con Mick, oggi 23enne, anche lui diventato pilota e con il sogno di esordire in Formula 1. “Rispetto come la famiglia sta gestendo la situazione. Ogni tanto mi sento con Mick e lui mi chiede qualche consiglio per le gare. Discutiamo sul suo futuro, ma non gli ho mai chiesto nulla su suo padre”.
Insomma, nemmeno Glock ha avuto novità riguardo allo stato di salute di Michael, e ha preferito rispettare il silenzio della famiglia Schumacher. Certo è che quel tragico 29 dicembre 2013 ha stravolto per sempre i familiari del campione, scioccando milioni di appassionati di Formula 1 e di tifosi della Ferrari. Da quel momento, la Formula 1 non è stata più la stessa.
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