La metropolitana di Roma si potrebbe definire una grande città dentro la città eterna, ricca di servizi e una storia da raccontare. Tuttavia, oggigiorno i disagi sono tantissimi e spesso i pendolari preferiscono prendere un taxi o noleggiare un’auto.
Conosciamo insieme la sua storia e le caratteristiche che l’hanno resa una delle più famose nel mondo.
La Capitale italiana forse non avrà una metropolitana performante al 100%, ma è anche vero che si ci ritrova dinanzi al centro storico più vasto del mondo e un sistema che ha fatto non pochi capricci prima di poter essere messo a disposizione.
L’idea di realizzare un collegamento veloce innovativo tra le varie zone era già esistente nell’Ottocento, anche se nessuno aveva ancora sviluppato un progetto ambizioso per l’Urbe. In netto ritardo, a quanto sembra, a dispetto di tutto il resto dell’Europa.
Nel 1911 viene approvato un progetto dalla giunta Nathan, con l’obiettivo di costruire una ferrovia di collegamento di Roma per il porto e borgo marittimo di Ostia. Il prolungamento previsto era sino a Piazza Venezia e poi Piazza del Popolo. Un progetto ambizioso e molto lungo da realizzare, ma restando in linea con tutte le altre città europee sarebbe diventata una città sotterranea di sicuro valore per tutti i cittadini di Roma.
La prima metropolitana di Roma è stata l’attuale Linea B, con inizio dei lavori durante l’epoca del fascismo per offrire un collegamento veloce con il centro città e il quartiere nuovo E42.
La manifestazione prevista a Roma nel 1942 non ha mai avuto luogo vista l’entrata in guerra nel 1940. C’è stata anche una interruzione dei lavori, anche se molte delle gallerie erano già state realizzate e utilizzate come rifugi antiaerei durante la guerra. È il 1948 quando i lavori di ristrutturazione vengono ripresi cercando di portarsi avanti il più possibile: l’inaugurazione avviene il 9 febbraio 1955 alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Entra in servizio il 10 febbraio e poi continuano i lavori per ampliarla quanto più possibile.
Sono stati stanziati ben 26 miliardi di lire con la legge 1145 del 24/12/1959 per mandare avanti la costruzione e le nuove linee. Il 16/02/1980 viene inaugurata la linea che da Ottaviano arriva sino a Cinecittà, poi prolungata sino Anagnina per un percorso totale di 15Km.
Passano 20 anni e si attiva il servizio di prolungamento sino a Battistini.
È il 1990 quando la Linea B viene prolungata sino a Termini e poi Rebibbia, realizzando una nuova stazione denominata Marconi.
Gli anni seguenti vengono poi aperte altre stazioni come Ponte Mammolo e Quintilani, mentre nel 2005 iniziano i lavori per la B e nel 2006 per la linea C. Un progetto importante e che, ancora oggi, continua a svilupparsi continuamente.
Facendo un piccolo passo indietro nel passato si scopre che il primo progetto è stato firmato nel 1885 da Lorenzo Allievi – Ing. Qualche anno prima, Francesco degli Abbati ha ipotizzato un tracciato urbano che passasse sotto Villa Borghese e il Pincio, oltre che Piazza di Spagna.
Questo significa che il concetto di metropolitana e arteria ferroviaria sotterranea non è stata di certo un’idea nuova. Considerando la criticità di Roma, con il suo centro storico e i suoi monumenti questo poteva essere il metodo più veloce per trasportare residenti e turisti in giro.
Nella Roma attuale ci sono tre linee della metropolitana che sono state nominate come le lettere dell’alfabeto A – B – C:
Nel complesso ha una lunghezza che sfiora i 60Km con 73 stazioni totali, di cui 60 sotterranee. Anche se tutti pensano il contrario, in realtà la denominazione non segue la cronologia di apertura e costruzione.
Il primo tratto è stato inaugurato nel 1955 ed è la Linea B. Per la A bisogna attendere sino al 1980 e la Linea C a novembre 2014. Dal progetto originale ad oggi sono stati tantissimi i cambiamenti e le modifiche che sono state fatte, oltre che i prolungamenti e alcuni ancora in fase di progettazione, come la Linea D.
Uno degli aspetti interessanti del progetto è il fatto che l’idea sia emersa a metà dell’Ottocento e le cause che ne hanno impedito la realizzazione sono assai curiose:
Ragioni che ancora oggi rallentano o fermano dei progetti che sono legati proprio alla Metro di Roma.
Il tratto primario della Linea A prevedeva un collegamento diretto tra Ottaviano e Cinecittà, risultati due capolinea. Questo tratto è stato terminato nel 1980 con aggiunta di una parte sino ad Anagnina oggi capolinea della linea.
Nel 2000 è stato portato a termine il prolungamento con aggiunta di nuove fermate e un capolinea a Battistini. La linea A è su doppio binario e viaggia in sotterranea sempre. Le fermate principali sono Cinecittà – Spagna – Termini – Ottaviano e San Giovanni.
La prima che è nata e diametralmente opposta alla Linea A. Bisogna considerare che viaggia la maggior parte delle volte in superficie e solo per pochi passi in sotterranea. La linea ha oggi ben 26 fermate e ha una caratteristica particolare, ovvero la biforcazione alla fermata Bologna.
Questa linea è dotata di 3 capolinea principali: Laurentina – Rebibbia e Jonio che fa parte della Linea B1 e ha aggiunto altre 4 fermate. Tra le fermate che interessano a livello turistico ci sono:
Anche in questo caso si ha il collegamento con la rete ferroviaria, incrociando Roma – Lido all’altezza di Ostiense.
Si compone da 22 stazioni ed è quella moderna, dotata di un sistema che non prevede il guidatore e funziona in maniera autonoma e automatica. Era il 2014 quando il primo tratto è entrato in funzione per poi aggiungerne un seconda parte nel 2015 con 6 stazioni. Poi nel 2018 è stata inaugurata la parte con l’incrocio alla Linea A.
Questo scambio avviene alla fermata San Giovanni – capolinea della Linea C – ed è già in corso il progetto per unire le tre linee nel momento in cui la C raggiungerà anche il Colosseo.
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