Smarrito il gatto: ecco cosa bisogna fare per riuscire a ritrovarlo, tutti passaggi utili per poter cercare l’abile felino.
Il gatto è un animale molto indipendente e molto territoriale. Vive in autonomia, vuole i suoi spazi e se li crea in ogni modo. Definisce un territorio che sarà per lui familiare e in quel territorio si riconoscerà e lo difenderà in ogni modo. Questo serve a spiegare cosa? Serve a far comprendere a noi quanto sia pericolosa la fuga di un gatto, proprio perché uscire dal suo territorio significa anche sentirsi in pericolo. Ma niente panico, esistono dei modi intelligenti per ritrovare il proprio gatto.
Come ritrovare il proprio gatto: ecco alcuni utili consigli
Kim Freeman è una detective specializzata nel ritrovamento degli animali e ci spiega alcune importanti nozioni per riuscire a cercare e trovare il proprio animale. Essenziale è capire che, come abbiamo appena detto sopra, il gatto che scappa si allontana da una situazione confort, un territorio determinato nel quale fa da padrone e si sente al sicuro. Uscire da questo ambiente significa sentirsi in pericolo, cosa che lo spinge, la maggior parte delle volte, a non allontanarsi troppo, ma a rimanere nelle vicinanze e nascondersi. Tanti i gatti che Kim Freeman è riuscita a ritrovare non si erano allontanati mai oltre i 300 metri dall’abitazione.
Questo succede proprio perché, a parte per intenti esplorativi dell’animale che possono sussistere in gatti che non vivono semplicemente la casa, normalmente il gatto non si allontana tanto oltre un territorio già definito. Cosa molto diversa, invece, per i cani, che quando scappano, si allontanano di molto dalla loro abitazione. Questo ci porta a comprendere, quindi, che appendere manifesti in giro per il quartiere o la città stessa non è funzionale, proprio perché il raggio di fuga di un gatto è molto corto.
Kim Freeman ci spiega come ritrovare il proprio gatto smarrito
“Una volta che un gatto si è nascosto, non uscirà dal nascondiglio” ci spiega Kim Freeman che, quindi, ci consiglia altri modi per cercare il gatto. Per prima cosa bisogna stare attenti agli indizi che può lasciare in giro. Un ciuffo di peli, un impronta o se qualche vicino lo ha visto nelle vicinanze. Presupponendo l’intenzione del gatto nel volersi nascondere, avremo modo di cercare questi indizi in un’area ben definita, così da poter concentrare le ricerche.
Preso atto di ciò, comprendendo la natura spaventata dell’animale che lo spinge a nascondersi, dobbiamo iniziare a ragionare come un gatto. Sembra una battuta, ma non è così. Infatti dobbiamo imparare a cercare il gatto, immaginando quali possano essere i luoghi in cui può andarsi a nascondere. Cercando, quindi, di immaginarci un rifugio sicuro, dobbiamo pensare a luoghi che siano chiusi, difficili da raggiungere e che possano dei veri e propri nascondigli
Ecco alcuni utili suggerimenti per ritrovare il proprio gatto
Preso atto di tutto questo la ricerca deve essere metodica, senza nervosismi visibili o udibili, proprio per non mandare nel panico, ulteriormente, il povero gatto. Chiamare il gatto non è funzionale, soprattutto se in quel momento si è molto spaventati, la calma è essenziale al ritrovamento e alla ricerca di quest’ultimo. Si consiglia, quindi, di cercarlo prima ancora di chiamarlo e di essere sicuri delle proprie azioni, senza farsi coinvolgere da un’ansia che gli animali stessi riescono a percepire.
Dotatevi, infine, di alcuni strumenti utili che vi possono aiutare nella ricerca. Si consiglia di portare con sei dei guanti, in quanto, ricordiamo, l’animale risulta spaventato e può provare a difendersi se non vi riconosce o si spaventa. Ma essenziale davvero è una torcia, infatti gli occhi dei gatti sono come dei catarifrangenti, illuminandoli avrete modo di scovare il vostro animale anche nel buio di un angusto nascondiglio.