È il sito archeologico più visitato al mondo e le leggende intorno alla storia del Colosseo non finiscono mai. Sapevate che esisteva la “porta della morte”?
Con gli oltre 2 milioni di biglietti venduti nella sola estate del 2023, il Colosseo è ufficialmente il sito archeologico, insieme agli scavi di Pompei, più visitato al mondo. Un successo che non deve stupire visto che si tratta anche del più grande anfiteatro di epoca romana arrivato fino ai nostri giorni in condizioni che potremmo definire intatte.
La richiesta infinita di ingressi ha però portato allo sviluppo di quel male affare che sono i biglietti venduti sul mercato nero, fenomeno che si ripresenta ciclicamente e che si prova a combattere in tutti i modi. E i turisti sono disposti a sborsare anche consistenti pur di entrarvi e visitare il sito il cui fascino –come i misteriosi laghi sotterranei– e leggende non smettono mai di attrarre. Sapevate per esempio che esiste la porta della morte o che una leggenda parla addirittura di uno dei sette ingressi all’inferno?
Voluto dall’imperatore Vespasiano e costruito tra il 70 e il 72, l’Anfiteatro Flavio, così com’era conosciuto, poteva contenere fino a 65mila persone e rappresenta la più importante rappresentazione del genio architettonico romano.
Il Colosseo si compone di un’arena dove si svolgevano i giochi gladiatori e nel complesso di 3 livelli: il primo riservato all’imperato e alla sua famiglia, qui si trovata anche l’ipogeo -dal quale entravano i gladiatori e probabilmente immerso di acqua per inscenare le battaglie navali- e la balconata riservata al sovrano.
Il secondo livello era invece riservato alla classe patrizia e più in generale alla popolazione più abbiente di Roma. Infine, prima di morire Vespasiano, ordinò il completamento del terzo livello punto dal quale tutta la popolazione romana poteva assistere agli annuali giochi.
Particolarità dell’Anfiteatro da non lasciarsi sfuggire una volta all’interno è l’ingresso dalla porta della morte. Si tratta del soprannome che aveva la Porta del Gladiatori, dal quale appunto i combattenti entravano per gli spettacoli e spesso non ne uscivano vivi.
Una delle leggende che avvolge il Colosseo riguarda la presenta presenza di una porta che porterebbe all’inferno. Già ai tempi dei romani si pensava che il mondo dei morti e quello dei vivi fossero collegati in un qualche modo, ma è solo dal Medioevo che cominciano a diffondersi storie sulla presenza di 7 porte sparse per il mondo e che conducessero all’oltretomba.
Una di queste, si dice, fosse tra le mura del Colosseo. Una leggenda che si è diffusa proprio per la storia dell’Anfiteatro, dei giochi di sangue che proponeva e che portavano alla morte di numerosi gladiatori. Secondo la credenza, tra gli archi e le colonne del Colosseo ancora oggi si nascono le anime dei combattenti morti brutalmente. Per questo alla mente dei primi cristiani non poteva che esserci luogo più lugubre di questo che portasse alla terra di disperazione.
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