Si abbassano gli stipendi mettendo in crisi i lavoratori per questo gennaio 2024, un trend o una situazione momentanea? Vediamo insieme.
La situazione nella regione Lazio è al limite, mettendo in crisi i lavoratori della regione che si trovano tolti molti più soldi dalla busta paga. La Cgil richiama l’attenzione a questo problema che, però, non è passato inosservato ai lavoratori che, con questo gennaio, si troveranno una busta paga molto più magra. Ma come è potuto succedere? Parte tutto dalle decisioni della giunta Rocca nel tagliare un lavoro portato avanti nella precedente giunta.
Buste paga magre e lavoratori in crisi: ecco cosa succede questo 2024
Per quale motivo gli stipendi si abbassano? Tutto succede per un aumento della tassazione Irpef che, dopo anni di calmieramento regionale, torna ad essere sopra al 3%, ad un totale del 3,33%. La regione Lazio diventa la prima d’Italia per imposta Irpef, seguita da Campania e Piemonte. Una situazione che mette in crisi i lavoratori che subiscono un passaggio brusco e un cambio di passo sulla loro busta paga. Niente che i cittadini della regione non abbiano già vissuto in passato, con un’addizionale Irpef che, in precedenza è già stata al 3,33% e che era stata calmierata dalla precedente giunta Zingaretti.
Infatti, per questo 2024, nel bilancio approvato in Regione dalla giunta Rocca, è stato inserito un mancato finanziamento, per il 2024, del “fondo taglia tasse“. Un meccanismo introdotto dalla giunta Zingaretti e che permetteva un risparmi notevole sulle buste paga dei cittadini. Questo, infatti, consentiva un risparmio sull’addizionale Irpef per i lavoratori con i redditi fino a 35mila euro. Ma in concreto cosa significherà questo per i lavoratori? Secondo i dati rilasciati dalla Cgil questa situazione comporterà un aumento per i redditi fino a 35mila euro l’anno di 320 euro, andando a pagare 925 euro, contro i 505 euro del 2023. Per i redditi fino a 25mila euro l’aumento sarà di 160 euro, raggiungendo i 590 euro.
Taglio degli stipendi in favore dell’Irpef: ecco cosa succede nel Lazio
Il Lazio diventa la regione più tassata d’Italia, dopo Campania e Piemonte. Una situazione che mette in notevole crisi i lavoratori, soprattutto romani che subiscono anche l’addizionale comunale, il più alto d’Italia. Una situazione contro la quale la Cgil sta combattendo e ha chiesto alla giunta Gualtieri uno sforzo per abbassare la tassazione nella Capitale.
La situazione, però, non sembra essere imperitura, infatti è stato siglato a dicembre 2023 un accordo fra la regione Lazio e i sindacati che impegna la giunta Rocca ad intervenire in merito, entro i primi mesi del 2024. Questo accordo, infatti, sembra prevedere dal 1 gennaio 2025 l’eliminazione dell’addizionale dell’1,60% per i redditi fino a 35mila euro, con l’azzeramento dell’aliquota per i redditi fino a 28 mila euro. Per fare ciò, la giunta Rocca ha promesso di adeguare il fondo per la riduzione fiscale, con uno stanziamento specifico, entro il 15 aprile del 2024. Questo permetterà di diminuire l’aliquota Irpef di 300 euro, contro, però, i 320, e di 15o euro contro i 160 precedentemente tagliati.