Allevamenti e vendita online di cani e gatti: nuove regole dall’Ue

Il commercio illegale di animali, in particolare cani e gatti, è sempre più nel mirino anche delle normative europee. Per riuscire a contrastare questo fenomeno, la Commissione Europea vuole introdurre una nuova normativa su allevamenti e vendita online: le nuove regole.

dove allevano cani e gatti
Le nuove regole Ue su allevamenti e vendita online di cani e gatti (Corriereroman.it)

Possedere un animale domestico è una pratica sempre più diffusa, non soltanto nel nostro in Italia ma anche nei Paesi dell’Unione Europea. Sono infatti in continuo aumento i cittadini degli Stati membri europei che possiedono un animale domestico. La percentuale si aggira attorno al 44%, ma il numero di cani e gatti prevale nella maggior parte di casi.

Se si considera che la popolazione dei cani sul territorio degli Stati membri dell’UE è di 73 milioni, superati dai quasi 84 milioni di gatti, il mercato economico che gira intorno a questi animali è davvero notevole.

Secondo l’ultimo Rapporto lanciato dalla Commissione Europea, si parla di un giro di soldi di circa 1 miliardo e mezzo di euro annuali. Il focus del report, in particolare, fa riferimento al commercio illegali di cani e gatti. In questo senso, lancia una proposta per cambiare le regole normative in ambito di allevamenti e vendite online. Vediamo quali saranno le nuove regole.

Dove comprare cani e gatti online

cani gatti online
Vendita cani e gatti online: quali sono le regole (Corriereromano.it)

Con l’avvento di internet non soltanto sono cambiate le modalità di commercio, ma anche il mondo degli acquisti e vendite dirette. In questo senso uno degli ambiti ad essere stati maggiormente colpiti è quello della vendita degli animali domestici online, soprattutto di cani e gatti.

Secondo il Rapporto Ue Illegal trade of cats & dogs, infatti, il settore delle compravendite di cani e gatti online rappresenta il 60% del volume d’affari destando però qualche problema. In questo senso, infatti, si hanno molte più difficoltà a mettere in pratica le leggi normative in quanto il tracciamento degli animali è più complesso. Ciò riguarda sia la loro origine che il loro stato di salute, con il rischio di diffusione di malattie non certificate.

Ma anche tutti gli standard minimi che riguarda il benessere di cani e gatti a partire dallo stato e dalle condizioni di allevamento come l’alloggio, il cibo, la riproduzione e in genere tutte quelle misure welfare che indicano tutti gli aspetti della vita di cani e gatti. Per questo, la Commissione Europea ha indicato le nuove regole da rispettare sia per gli allevamenti che per le condizioni di vendita online.

Le regole di vendita online di cani e gatti

Come abbiamo avuto modo di notare, il recente report 2023 sul commercio illegale di cani e gatti sul territorio dell’Unione Europea ha come obiettivo principale quello di contrastare le vendite clandestine online ma anche di salvaguardare il benessere degli animali domestici.

Per riuscire in questo intento, le nuove regole riguarderanno proprio l’obbligo di spazi minimi negli allevamenti, attenzione alla temperatura negli alloggi di cani e gatti, così come al loro nutrimento, all’accesso a spazi aperti e di luce, e il divieto di consanguineità e mutilazioni dolorose.

Questo, però, non ha molto senso online se non è accompagnato da una regolamentazione adeguata in merito agli standard di tracciamento di cani e gatti, i quali dovranno dunque essere più trasparenti. Per questo è obbligatoria l’autorizzazione da parte delle Autorità per gli stabilimenti di allevamento e ogni esemplare dovrà possedere un microchip.

Inoltre, gli animali verranno registrati regolarmente in un database che sarà usufruibile da ogni Stato membro dell’Unione Europea, in modo da rendere più accessibili i dati di origine, identificazione, registrazione e quindi di tracciabilità di cani e gatti. Come si legge nel Rapporto, queste regole sono valide per allevatori, venditori specializzati e rifugi, ma sono esentati coloro che hanno un numero limitato di animali. Il microchip è comunque obbligatorio nel caso di trasferimento dell’animale ad altri, tranne nei casi di fornitura occasionale che non sia effettuata online.

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