Non tutti lo sanno, ma l’albero di Natale va smontato in una data precisa e non è quella che tutti pensano: rimarrai di stucco.
Il Natale è passato, ora attendiamo con ansia l’arrivo del nuovo anno e dell’Epifania, “che tutte le feste si porta via”. Il bello del periodo delle festività sono il cibo, il calore della famiglia e degli amici, per non parlare delle luci e degli addobbi. Il protagonista indiscusso del Natale è l’albero, che sia piccolo o grande, con luci calde o fredde, con addobbi classici o moderni, l’albero di Natale è il simbolo delle feste.
Intorno all’albero di Natale ruotano moltissime tradizioni. Tutti sappiamo che l’albero si addobba l’8 dicembre, il giorno che celebra la festa dell’Immacolata e che si dovrebbe smontare il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, ma non è proprio così, c’è un’altra data che dovresti assolutamente conoscere.
Albero di Natale: quando smontarlo per evitare la sfortuna
Dunque, le tradizioni legate al periodo natalizio sono tantissime e non sempre sono coerenti tra loro, anzi a volte sono contraddittorie. L’usanza di adornare gli alberi per Natale ha origini nordiche e si diffuse nel resto del mondo quando la casa reale inglese adottò questa tradizione. Le decorazioni natalizie sono in continua evoluzione e vanno di pari passo con le mode e le tendenze del momento, ma nella tradizione cristiana è comune abbellire la casa con elementi naturali come vischio, rami di agrifoglio o edera.
Secondo la tradizione cristiana, non solo l’albero, ma tutte le decorazioni natalizie dovrebbero essere tolte nella dodicesima notte successiva al 25 dicembre, ovvero tra il 5 e il 6 gennaio. Questa data coincide con l’arrivo dei Re Magi, giunti dodici giorni dopo il Natale per presentare i loro doni di oro, incenso e mirra. Le luci decorative servivano da guida per i Re Magi durante il loro viaggio verso le case per consegnare i doni. Rimuovere le decorazioni prima di questa data sarebbe considerato il termine prematuro del loro pellegrinaggio.
Infatti, secondo molti togliere le decorazioni prima dell’arrivo dei Re Magi porterebbe sfortuna. Secondo alcune antiche credenze, risalenti al IV secolo, decorare la casa con elementi naturali come vischio o agrifoglio era simbolo di accoglienza verso gli spiriti della natura che si pensava risiedessero in questi elementi decorativi. Mettere le decorazioni in casa era un modo ospitarli in casa durante l’inverno in modo da offrire loro calore e protezione. Ma questi spiriti dovevano ritornare alla terra al termine delle festività, la loro permanenza oltre l’Epifania comportava la loro scomparsa, impedendo alla natura di rinnovarsi nell’anno successivo e causando carestie.
La tradizione richiedeva quindi di togliere tutte le decorazioni nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, abbastanza tardi da guidare i Magi e abbastanza presto da non interferire con l’Epifania, consentendo agli spiriti di fare ritorno sulla terra. Ma in pochi sanno che c’è anche un altro momento dell’anno in cui si possono togliere gli addobbo.
Albero di Natale: si può smontare a febbraio, il motivo
Nel XVIII secolo era comune rimuovere le decorazioni il 2 febbraio, ovvero durante la Candelora, data che coincide con il viaggio di Gesù bambino al tempio di Gerusalemme e la purificazione della Vergine Maria. Questa data segna la conclusione del viaggio di Cristo e della sua prima infanzia, era quindi considerato questo il momento giusto per togliere gli addobbi. Infatti, molte persone tolgono gli addobbi il 2 febbraio per onorare questa tradizione. Insomma, mai togliere l’albero di Natale prima del 6 gennaio (pena la sfortuna) e, volendo, si può tenere fino al 2 febbraio, così da prolungare le feste e la magica atmosfera natalizia.